Le Faroe sono un arcipelago di 18 isole, situato in mezzo all’oceano Atlantico del nord, a metà strada fra Norvegia, Scozia e Islanda. Hanno un governo autonomo, pur facendo parte del Regno di Danimarca. La capitale è Tórshavn, dove abita un terzo dell’intera popolazione delle Isole Faroe, che conta in totale circa 50mila abitanti.
Il clima delle Isole Faroe non è molto rigido, neppure durante i mesi invernali, perché temperato dalle correnti del Golfo. La temperatura media in estate è intorno ai 10°C e in inverno raramente sende sotto lo zero. Le giornate però sono molto spesso piovose e ventose, quindi meglio essere sempre attrezzati per pararsi dalle intemperie.
Come raggiungere e muoversi sull’arcipelago
Sulle Isole Faroe c’è un solo aeroporto, a Vagar, sull’isola omonima. Non ci sono voli diretti dall’Italia, ma solitamente bisogna fare scalo ad Amsterdam e Billung o prendere un volo della compagnia di bandiera danese direttamente da Copenaghen.
Nonostante il territorio delle Isole Faroe non sia estero – la superficie totale dell’arcipelago è di 1396 chilometri quadrati – sono davvero tante le località assolutamente da non perdere. Il consiglio è quello di noleggiare un’auto, meglio se con un certo anticipo rispetto al giorno di arrivo. Anche pianificare gli itinerari, ovvero conoscere già la destinazione delle escursioni può rivelarsi un’ottima cosa, così da ottimizzare il tempo a disposizione del viaggio. Lo stesso viaggiare in macchina, da una parte all’altra, è di per sé un esperienza di viaggio: ogni curva, ogni scorcio, ogni panorama offre la vista su paesaggi unici e mozzafiato.
Trekking sulle Isole Faroe
La maggior parte delle bellezze paesaggiste delle Isole Faroe sono da scoprirsi tramite escursioni e passeggiate immersi nella natura selvaggia. La maggior parte di questi itinerari trekking sono a pagamento e prevedono obbligatoriamente l’accompagnamento di una guida locale. Questo perché molti sentieri non sono segnalati, non ci sono recinzioni o protezioni: non conoscere bene il territorio ed arrivare troppo a ridosso delle scogliere può essere molto pericoloso, anche per gli escursionisti più esperti.
Ad oggi il turismo di massa non ha ancora invaso le Isole Faroe, quindi i punti di accoglienza per i visitatori non sono ancora molto attrezzati. Lo spirito di ospitalità è comunque molto alto e in ogni villaggio, punto di partenza e/o arrivo, di un itinerario trekking ci sono a disposizione parcheggi auto, toilette pubbliche e punti ristoro dove pagare la tassa e rifocillarsi con bevande calde e dolcetti tipici.
Il lago di Sørvágsvatn e le cascate di Molafossur, presso Gasadalur
Il sentiero di Trælanipa è uno dei sentieri più semplici, eccezione fatta per l’ultimo tratto, un po’ più insidioso. Siamo sull’isola di Vagar, il punto di partenza è a pochi chilometri dall’aeroporto. L’itinerario costeggia Sørvágsvatn, il lago più grande delle Isole Faroe, un specchio d’acqua di 3,4 chilometri quadrati di superficie, situato a bordo scogliera, quasi a picco sull’oceano. La vista sul mare è mozzafiato.
Poco lontano, sempre sull’isola di Vagar, c’è il villaggio di Gasadalur e le celeberrime cascate di Molafossur, un getto di acqua dolce che si getta nell’oceano da oltre 400 metri d’altezza, emblema delle Isole Faroe, il sito più conosciuto e fotografato dell’arcipelago. È anche un vero paradiso per gli appassionati di bird wachting, il luogo ideale per ammirare numerose specie di animali marine, fra cui anche pulcinelle di mare.
Le bellezze di Streymoy e della capitale Tórshavn
Streymoy è l’isola più grande dell’arcipelago, dove è situata Tórshavn, la capitale. La città venne stata fondata dai Vichinghi, che la intitolarono alla loro divinità più famosa: Tórshavn infatti significa Porto di Thor. Una delle attrazioni più interessanti della città è il suo centro storico, chiamato Tinganes, fatto di case di legno colorate di rosso e con il tetto verde di torba erbosa, dove ha sede anche il Parlamento. Anche la zona del porto è da visitare, con il faro e il forte, e il museo della natura e della cultura faroese, che raccoglie la storia del territorio e della popolazione delle Faroe.
Restando sull’isola di Streymoy è possibile visitare diverse altre località di grande interesse paesaggistico, come le cascate di Fossà sulle rocce nere e Saksum un villaggio in mezzo alle montagne, situato sulle sponde di un lago dalla sabbia nera di origine vulcanica. La caratteristica particolare di questo centro abitato sono le case con i tetti coperti di torba, sui quali cresce un vero e proprio prato di erba verde. C’è anche un piccolo museo sulla vita contadina e le tradizioni delle Faroe, dove poter degustare un caffè o un altra bevanda calda per rifocillarsi dopo la passeggiata intorno al lago.
Risin og Kellingin e la Donna-foca, le Faroe fra miti e leggende
Come altri paesi nordici europei, anche le Isole Faroe sono una terra ricca di miti e leggende, che ancora oggi sono la fonte delle tradizioni e della cultura popolare faroesi. Davanti alla città di Tjørnuvík, ancora sull’isola di Streymoy, è possibile ammirare due grandi massicci rocciosi incastonati nel blu dell’oceano. Sono chiamati Risin og Kellingin e secondo un’antica leggenda vichinga, si tratta di un gigante e di una strega trasformati in pietra per punizione, rei di voler impossessarsi e distruggere le isole, invidiosi della loro bellezza.
Un’altra suggestiva leggenda delle Faroe è quella della donna-foca. A narrarla, da secoli, sono gli abitanti del villaggio di Mikladalur, sull’isola di Kalsoy, le hanno eretto una statua di bronzo in prossimità della spiaggia. Le foche, secondo questo mito nordico, erano animali muta-forma: una volta all’anno, gli esemplari femmina uscivano dalle acque del mare, si toglievano le loro pellicce da foca e si trasformavano in bellissime donne. Un abitante del villaggio si innamorò perdutamente di una di loro e la costrinse a sposarlo e a dargli molti figli; dopo anni, un giorno, la donna-foca riuscì a recuperare la pelliccia che il marito teneva nascosta e a tornare in mare. Qui scoprì che la sua famiglia foca era stata sterminata dai pescatori e mandò una maledizione sul villaggio, che condannava tutti a morte violenta e risparmiava solo la progenie dei suoi figli umani. Per questo, oggi, si dice che gli abitanti di Mikladalur siano tutti discendenti della donna foca.
Escursione al faro di Kallur e nella Gola di Gjogv
La camminata fino al faro di Kallur, arroccato sui verdi pendii a picco sulla scogliera, parte dal piccolo villaggio di Trøllanes. Non è un percorso fra i più facili: il sentiero tracciato solo dal passaggio dei greggi di pecore è appena visibile e si arrampica sulle costole della montagna, ma la fatica è senza dubbio ripagata dal panorama sul mare e sulle scogliere che lascia senza fiato. Sull’isola Kalsoy, c’è anche un piccolo boschetto, l’unico in tutto l’arcipelago, visto che l’intera vegetazione dell’arcipelago è erbacea o formata da piante a basso fusto e non ci sono alberi.
Sull’isola di Eysturoy, la più a settentrione delle Faroe, troviamo la gola di Gjogv, altro sito iconico dell’arcipelago. Si tratta di un’insenatura naturale, stretta fra due pareti rocciose, immerso in una natura ancora più selvaggia e incontaminata. In fondo c’è il l’antico villaggio di pescatori, oggi una delle mete più ambite del turismo faroese.