Quando si pensa a Roma subito vengono in mente i suoi monumenti ed in particolare alcuni di questi: il Colosseo, i musei Vaticani e la famosissima Cappella Sistina.
Il primo nucleo dei musei Vaticani nacque dalla raccolta di sculture di Giulio II, pontefice dal 1503 al 1513.
Egli fu un grande amante delle arti e un importante committente tanto che a lui si deve la realizzazione di molte opere oggi famose in tutto il mondo.
Fu proprio lui a chiedere a Michelangelo di dipingere la volta della Cappella Sistina e a Raffaello di affrescare le famose stanze vaticane e ancora a commissionare la nuova Basilica di San Pietro a Bramante e a sognare un grande sepolcro per cui Michelangelo scolpì il particolarissimo Mosè.
Alcune delle sculture appartenenti alla sua collezione privata sono oggi esposte presso il cortile ottagono e  tra di esse ve ne sono alcune che divennero fonte di ispirazione per molti grandi artisti del secolo.
Con il passare del tempo altri papi collezionisti contribuirono all’arricchimento del museo che finirà per essere ricco e unico così come lo conosciamo, esistono infatti diverse sezioni al suo interno: una pinacoteca, una sezione di arte egizia, una di arte romana, una di arte etrusca, una di arte greca, una di arte moderna, una galleria degli arazzi, una galleria lapidaria, una delle carte geografiche senza dimenticare le stanze di Raffaello e la Cappella Sistina.

I capolavori

Sulla base delle tante sezioni esistenti è possibile immaginare, anche senza averli visitati, il gran numero di capolavori qui conservati ed esposti, che rendono il museo uno dei più belli al mondo.
L’architettura e la decorazione dei palazzi spesso costituiscono esse stesse delle attrazioni per la ricca decorazione che li caratterizza, ci vorrebbero infatti delle intere settimane per riuscire a notare ogni dettaglio ed ogni particolarità, per questo, nel caso in cui voleste visitare bene Roma, vi consiglio di alloggiare i un posto accogliente come il Floris Hotel.

Il complesso marmoreo del Lacoonte

La storia del Lacoonte è legata alla guerra di Troia: la leggenda narra del famoso cavallo che i Troiani decisero di fare entrare in città nonostante fosse un dono dei rivali, gli Achei, il sacerdote Lacoonte mise in guardia i concittadini richiedendo loro di rinunciare al dono ma Atena inviò immediatamente due serpenti marini che divorarono lui ed i suoi figli che erano accorsi nel disperato tentativo di salvarlo.
Questa scena del mito viene brillantemente rappresentata in questa scultura che vede ogni tensione muscolare e non estremamente dettagliata, il dinamismo, la sofferenza che caratterizza i loro volti.