Il Salento specialmente negli ultimi anni è diventata una delle mete più gettonate d parte di turisti di tutta Italia.

Una perla del Sud che offre una grande diversità di attrattive. Spiagge dorate con mare tropicale, riserve naturali, borghi storici e resort molto caratteristici.

La maggior parte dei turisti, in particolare, sono attirati dal centro di Lecce che racchiude una grandissima storia. Ma la storia non si limita solo a Lecce, ci sono altri altrettanto spettacolari da visitare.

Fra questi spunta in particolar modo il borgo di Acaya, una cittadina a 10 km da Lecce unica in tutto il Sud per una particolarità.

Acaya

Perché Acaya è citata in tutti i dépliant turistici del Salento? Grazie alla sua cinta muraria, Acaya è infatti oggi l’unica città medievale di tutto il Sud Italia ad aver conservato intatta la sua cinta muraria, secondo un sistema costruttivo difensivo della città di matrice feudale.

La storia di Acaya

Acaya, il cui nome originale era Segine, dopo la sua fondazione diventa un borgo della Contea di Lecce durante il 12esimo secolo. Il piccolo borgo fu donato a un organo della Chiesa, cioè il convento di S. Giovanni Evangelista.

Dopo molti anni passati sotto il controllo del convento, il re Carlo II d’Angiò capì l’importanza strategica del borgo di Cesine e la trasformò in feudo, concedendola alla famiglia di Acaya. Questa famiglia mantenne il controllo del feudo per tre secoli.

Durante la loro dominazione furono fatti dei cambiamenti molto importanti alla città, ma il suo volto cambiò per sempre durante il XVI secolo, grazie a Gran Giacomo d’Acaya, l’ingegnere militare di Carlo V d’Angiò che durante la prima metà del V secolo richiese una serie di interventi per far fronte alla minaccia di invasione dei Saraceni.

Fu questo il motivo che spinse Gran Giacomo d’Acaya ad edificare il castello di Carlo V che si trova a Lecce costruito nel 1535. Nel corso dei successivi quattro anni, Gran Giacomo progettò e fece edificare la cinta muraria di Acaya che si ritrova tutt’oggi.

Un’opera così importante grazie alla quale fu assegnato il nome della famiglia Acaya al borgo di Segine.

Il castello di Acaya

Gran Giacomo d’Acaya si occupò anche di rinforzare il castello già presente. La sua idea era tanto efficace quanto semplice: costruire un grande fossato tutt’attorno al castello e collegare il tutto tramite un ponte rettangolare.

Oggi, tutti i visitatori che passano per Acaya possono sentire le influenze di questa lunga storia fatta di ingegno.

Ad esempio, la cinta muraria è completamente percorribile e visibile da tutti i punti della città e dall’esterno, quando si percorre l’autostrada per entrarvisi.

E soprattutto ancora oggi, nei pressi del castello, è possibile affacciarsi al fossato e immaginare la sua grande utilità difensiva.

La visita al castello di Acaya è un’esperienza molto particolare da fare. Anche se gli esterni sono particolarmente curati e decorati, lo stesso non si può dire degli interni. Col passare del tempo venne abolito il sistema feudale e Acaya erse la sua funzione strategica difensiva. Motivo per cui, durante le invasioni Saracene, il castello venne assaltato e saccheggiato, anche se gli esterni rimasero intatti.

Cosa vedere nei dintorni di Acaya

Dal piccolo e importante borgo di Acaya prende il nome uno dei più importanti circoli di golf della Puglia: Acaya Golf Club.

Il campo da gioco, ridisegnato dallo Studio Americano Hurdzan-Fry, è di circa 4 ettari di terreno e ospita 18 buche.

Un campo da golf a impatto ambientale zero, in quanto è capace di autosostenersi tramite un funzionale sistema di innaffiamento grazie alla costruzione di corsi d’acqua ad hoc.