Il golfo di Napoli, con le sue isole, rappresenta un’ottima meta dove trascorrere delle vacanze estive all’insegna del relax, della natura e del genuino divertimento. Ed Ischia, all’interno di questo splendido scenario, rappresenta un bellissimo gioiello da visitare e scoprire. Sono migliaia infatti i turisti che ogni anno trascorrono diversi giorni in questa magnifica località, attirati dalle bellissime spiagge, dalle acque azzurre e cristalline e dalle varie attrazioni artistiche ed architettoniche.

Ed è proprio l’ambiente naturale di queste zone che affascina molti visitatori, alla ricerca di relax ma anche di luoghi ancora selvaggi ed incontaminati. Un esempio, da questo punto di vista, può essere la bocca di Tifeo ad Ischia, una meta assai particolare da scoprire, ma soprattutto tappa di numerosi escursionisti, amanti del trekking e della natura. Andiamo quindi alla scoperta di questa località rinomata per la sua bellezza e, come altri luoghi ischitani, legata ad antiche leggende.

Cos’è e dove si trova questa meta suggestiva

Situata nella parte sud-occidentale dell’isola di Ischia, lungo i fianchi del Monte Epomeo che si affacciano sullo splendido panorama della baia di Citara nell’area di Forio, la bocca di Tifeo non è altro che una fumarola (un fenomeno di origine vulcanica, che si evidenzia nell’emanazione di vapori o di gas, nei pressi, come in questo caso, di sorgenti idrotermali). A fare da scenografia a questo spettacolo della natura vi è attorno una stupenda distesa di macchia mediterranea e vegetazione varia.

In quest’area, poi, si possono trovare altre fumarole, terreni agricoli e vigneti, da cui derivano vini di ottima qualità a marchio Doc ed Igt, alcune abitazioni realizzate nel tufo, poi le cosiddette “parracine” (muretti a secco sempre in materiale tufaceo e che proteggono vari terrazzamenti) e, infine, come abbiano accennato, la vista suggestiva della baia di Citara. Insomma, questa zona sembra simboleggiare il perfetto connubio tra la natura, anche selvaggia, e l’uomo.

La leggenda di Tifeo

Il nome a questa particolare località viene dall’antica leggenda mitologica di Tifeo (o Typhon), che racconta dello scontro tra il padre degli Dei, Zeus, e questo gigante, appunto Tifeo, che voleva spodestarlo. Dopo un’aspra battaglia, il primo riuscì ad avere la meglio sul secondo, che venne imprigionato sotto l’isola di Ischia. E, secondo gli antichi racconti, i terremoti rappresentano i tentativi di Tifeo di liberarsi, mentre le sorgenti termali e le fumarole non sono altro che le lacrime e il respiro del gigante imprigionato. Da qui il nome dell’area “bocca di Tifeo“.

Un luogo per escursionisti e trekking

Ad Ischia sono diversi i percorsi per coloro che amano le escursioni in mezzo alla natura più selvaggia, tuttavia questo in particolare rappresenta tra gli itinerari meno conosciuti dell’isola, ma anche più suggestivi da intraprendere. In quanto, come abbiamo detto, si attraversano aree agricole, zone con una magnifica vegetazione, intervallate da qualche struttura abitativa in tufo, per arrivare poi alla fine ad una sorta di belvedere naturale, in cui poter ammirare la bellissima baia di Citara, coi suoi colori azzurri del mare e dorati della sabbia dell’arenile.

Per coloro che volessero intraprendere l’itinerario diretto a questa celebre fumarola, basta partire da Forio e percorrere la Provinciale, fino a giungere alla località di Panza, qui voltare a sinistra in corrispondenza del locale campo sportivo. Poi dirigersi verso la piana di Montecorvo, percorrendo quindi via Pietra Brox si arriva a Giardini Arimei, una rinomata tenuta agricola locale. Sulla destra di questa, inizia il vero e proprio percorso di trekking per raggiungere la bocca di Tifeo.

Infatti, un sentiero in salita si avvia da qui e per i successivi 800 metri, che permette di ammirare vegetazione, sentirne gli odori caratteristici, tuttavia man mano che ci si avvicina alla fumarola arbusti e macchia mediterranea tendono sempre più a diradarsi, a causa della temperatura del sottosuolo che comincia ad aumentare. Si potranno trovare soltanto qualche agave e qualche cosiddetto “Papiro delle fumarole“, una pianta rara.

Al termine del percorso si giunge appunto ad una fumarola, da cui si può ammirare un’ottima vista panormica su Citara. Dopo questa fatica, che si consiglia di effettuarla in orari non particolarmente caldi in estate, ci si può finalmente rilassare un pò, immersi nella natura selvaggia. Per gli appassionati di escursionismo, sia questo itinerario che quello della Baia della Pelara fanno parte del programma “Andar per sentieri“, un evento primaverile che si svolge annualmente ad Ischia.