La Basilicata è celebre per una serie di luoghi, dai parchi come quello del Pollino alle aree piene di testimonianze del passato come Matera. Quest’ultima è considerata un vero e proprio museo a cielo aperto: è stata anche nominata Capitale Europea della Cultura nel 2019. Il suo patrimonio storico e artistico è notevole, e si concilia con costruzioni più moderne che donano un’impronta unica al paesaggio.

Strutture preistoriche, vicoli pittoreschi, grotte, chiese, botteghe di artigianato locale: questo e molto altro troverete a Matera, che si staglia contro l’orizzonte a circa 400 metri sul livello del mare. La città è ricordata nei versi di Giovanni Pascoli, che la osserva “attraverso un velo di poesia e di malinconia”, e nell’opera di Carlo Levi Cristo si è fermato a Eboli, in cui si parla della sua “dolente bellezza”. Il comune in oggetto è infatti contraddistinto da un aspetto lievemente nostalgico, che ne accentua il fascino agli occhi dei turisti.

Una vacanza in questo punto della regione dovrebbe durare almeno quattro o cinque giorni, per non trascurare nessun monumento importante. Scopriamo insieme il ricco folclore che anima la zona, le feste principali, i piatti tipici e le migliori attrazioni, sia naturali sia architettoniche e culturali.

Una terra pregna di antiche tradizioni

Un ottimo periodo per recarsi a Matera è la prima settimana di luglio: il secondo giorno del mese si svolge una celebrazione di grande valore per gli abitanti, ovvero quella dedicata alla Madonna della Bruna. Per l’occasione viene allestita una maestosa processione, nel corso della quale il dipinto e la statua della Vergine sono condotti lungo le vie e nelle piazze. La cerimonia è straordinariamente solenne, e inizia e si conclude con meravigliosi spettacoli pirotecnici.

Se, invece, scegliete per il vostro viaggio il mese di Carnevale, potrete assistere a un altro rituale molto diffuso: la “matinata”. Tale usanza consiste nel portare gioia e allegria nella dimora di un conoscente, con risate e canti spesso ravvivati dalla melodia della cupa cupa. Si tratta di uno strumento musicale contadino formato da un semplice contenitore in terracotta, coperto da una membrana che viene fatta vibrare tramite una canna.

In generale, la città è profondamente legata alle feste di stampo religioso. Pensiamo a quella della Madonna di Picciano del 25 marzo, che affonda le proprie radici in epoche remote; oppure a quella di San Rocco del 20 agosto, con tanto di carro trionfale e cavalli. Sarete trascinati in un vortice di colori e di emozioni, e verrete a contatto con il lato più vivace e “caotico” del luogo.

Cosa sono i Sassi di Matera?

Gli appassionati di antichità troveranno in questo comune della Basilicata un autentico paradiso. Tra le tappe fondamentali dobbiamo citare innanzitutto i Sassi, divisi tra Sasso Caveoso e Sasso Barisano: un agglomerato di cavità scavate nella roccia, cortili e stradine labirintiche che vi condurranno indietro nel tempo di parecchi secoli. Quest’area è stata dichiarata nel 1993 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO e rappresenta il nucleo originario del territorio.

Presso il Sasso Caveoso si stagliano due suggestivi edifici, ossia la chiesa di San Pietro Caveoso innalzata tra il XIII e il XIV secolo e la Casa-Grotta, un esempio di abitazione del passato arredata in maniera frugale con utensili caratteristici del mondo agricolo. L’ambiente include un tavolo da pranzo, un letto imbottito con granturco, un ripiano per la preparazione delle vivande e una nicchia per il mulo. Tutti questi elementi contribuiscono a suggerire una marcata impressione di sobrietà e purezza, che rimanda a uno stile di vita autentico, genuino, scandito dal ritmo della natura e delle stagioni.

Nel Sasso Barisano, invece, spiccano tre sedi di culto: la chiesa della Madonna della Virtù e di San Nicola dei Greci, quella di Sant’Agostino e quella di San Pietro Barisano. Su tutto svetta la Cattedrale di Matera, impreziosita da un portale che ospita la scultura della Madonna della Bruna e da uno splendido rosone. Le pareti sono decorate da bassorilievi e incisioni, mentre l’interno è adornato da un incantevole ciclo di affreschi con il Giudizio Universale. Qui potrete contemplare anche uno stupendo presepe, realizzato interamente in pietra.

Se amate l’arte e l’archeologia non dimenticate di visitare la Cripta del Peccato Originale, che risale all’Alto Medioevo e comprende tantissime raffigurazioni del Vecchio e del Nuovo Testamento. Questa località si pone a metà strada tra una chiesa e una grotta, e fu portata alla luce da alcuni materani nel 1963.

Le bellezze paesaggistiche

Oltre ai Sassi, la città possiede molte altre ricchezze naturali che punteggiano un panorama da sogno. Il Parco della Murgia Materana, per esempio, è degno di nota non solo per le costruzioni rupestri, ma anche per la flora rigogliosa e per la fauna che la popola. In questa zona si organizzano spesso eventi ed escursioni in vari periodi dell’anno, che attirano turisti da ogni parte del mondo.

Di notevole bellezza è il Parco IV Novembre, piccolo e intriso di fascino, ideale per chi è in cerca di qualche istante di quiete e di silenzio. Il Parco del Castello, come suggerisce il nome, è sormontato da alte torri presso cui si respira un’atmosfera d’altri tempi; il Parco Lanera è perfetto per le passeggiate, in quanto si articola tra spiazzi verdi e confortevoli sentieri.

Cosa si mangia a Matera?

Apriamo, infine, una parentesi sulle tradizioni gastronomiche. Durante una vacanza in questo luogo magico avrete l’opportunità di assaporare pietanze deliziose: famoso in tutta Europa è il pane di Matera, preparato con una ricetta speciale che lo mantiene fresco anche per una settimana. I cibi più buoni sono quelli semplici e nutrienti, per esempio il classico piatto contadino a base di fave e cicorie, oppure la cialledda realizzata con pane raffermo, patate e verdure di stagione.

Non dimentichiamo i peperoni cruschi, utilizzati per guarnire altre vivande o sgranocchiati come snack pomeridiano. Essi vengono essiccati e fritti, e diventano in questo modo ancora più croccanti e gustosi. Soprattutto in inverno è squisita la zuppa di legumi chiamata crapiata materana, ottenuta con fagioli, ceci, fave, piselli, grano e cipolle.

Passando ai dolci, vi consigliamo di provare le strazzate, con albumi e mandorle, e lo sporcamuso ripieno di crema pasticcera. Nel periodo di Natale le vetrine dei bar sono piene di cartellate, guarnite con miele, cacao oppure soltanto con una spolverata di zucchero a velo.